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Essere il proprio volto

Maria Chiara Arduini + Francesco Zannini

EPISODIO 1

 

 

La serie nasce da una collaborazione tra Maria Chiara Arduini e Francesco Zannini che sono amici da tanto tempo.

 

Tutto è iniziato dal bisogno di raccogliere storie di persone che abbiamo conosciuto insieme, selezionando quelle che colpiscono a primo impatto entrambi. Sono storie sempre legate a persone che lavorano con la terra, che coltivano i campi, che vivono coscienti che esserci è essere a contatto con il mondo. Abbiamo scelto loro perché, fra tutti, sono le più capaci di amare in maniera semplice. Le raccontiamo insieme perché ci sono occhi che non si possono descrivere a parole e ci sono dolori che non si possono fotografare.

 


 

La prima puntata parla di Maria Teresa, una contadina di 90 anni di Marina Palmense, che prima di essere moglie di un uomo e madre dei suoi figli è moglie e madre del suo campo.

 


 

 

Si chiama non voler morire

La mia preghiera al vento

Le rovine di questi anni

Bisogna imparare a prendersi cura

Sapere che c’è una fioritura

Aspettare la stagione buona

Si chiama non avere paura

Perdere i capelli e poi

Mettere le mani in tasca

è l’attimo di non solitudine

Che ridona al mondo il bisogno di silenzio

È raccogliere i resti e non curarli

Si chiama essere il proprio volto

La sfumatura perfetta del tempo

Non dimenticare casa propria

Avere addosso le rovine della vita

È un sorriso senza denti

Rimanere fedeli al proprio campo

Al vuoto più profondo.

 

 

 

 

Cos’è il freddo per chi non ha più le ossa

Diciotto anni senza amore è un dio

che smette di creare il tempo

un uomo disse a una donna ‘per sempre’

il mondo ora dice alla donna ‘mai più’

Un ragazzo dice non è finita ancora

La tua partita con la vita tira verso

Un senso senza tempo a rincorrere la morte

Nebbia delle nebbie è vero nient’altro.

 

 

 

 

Abbracciare l’abisso senza dirti perché

– un marito e un figlio – quercia e tiglio

Il salice incrinato appena

C’è un velo di bianco su ogni cosa

I vecchi alla fine diventano

La loro stessa nostalgia – l’essere stati prima.

 

 

 

 

Mariateresa cos’hai inseguito

Tutta l’esistenza senza neanche un lamento

È rimasto un tutto che porta un sentiero

Più breve di un passo incerto

 

Senza forza tornare ridare amore

C’è un orizzonte che io non conoscevo

Si vede la fine del tuo lavoro

Scomparirà anche l’ultima lumachina

Sarà raccogliere il bene senza più volto.

 

 

 

 

Quando si fa buio non c’è più

Né verde né sereno

È tutta un vagare la mia vita

Vorrei tu mi insegnassi a restare.

 

 


 

Fotografie, Francesco Zannini

Poesia, Maria Chiara Arduini

 

 

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